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Maurizio Marin - Università Pontificia Salesiana (Roma)
Salesianum vol. 80 (2018) n. 3, 405-419
Sezione: Studia

Autori

Maurizio Marin - Università Pontificia Salesiana (Roma)

Sommario

Nella prima parte dello studio qui presentato si enuclea la concezione della giustizia che Socrate cerca di suggerire ai giudici e quale invece traspare dai suoi accusatori e alla fine condivisa dagli stessi giudici nella conferma della condanna; nella seconda parte, tramite l’analisi dell’Eutifrone, quale concezione della religiosità avrebbero dovuto avere i giudici per comprendere le motivazioni di Socrate ed evitare di trasformare le leggi in strumento d’ingiustizia invece di espressioni della volontà di giustizia della polis.

Abstract

The concept of justice, which Socrates attempts to suggest to the judges, and that which transpires among those who accuse him, and which is eventually accepted by the judges who confirm his death sentence, is the focal point of the first part of this article. In the second part, by means of an analysis of the test of Euthyphro, the chief subject is the concept of religion that the judges should have adopted in order to understand Socrate’s motives and to avoid transforming the law, which should be an expression of a desire for justice in the polis, into an instrument of injustice.