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Marcello Scarpa - Università Pontificia Salesiana (Roma)
Salesianum vol. 79 (2017) n. 3, 495-521
Sezione: Studia

Autori

Marcello Scarpa - Università Pontificia Salesiana (Roma)

Sommario

Il saggio riprende l’esortazione apostolica Evangeli gaudium con l’obiettivo di far emergere alcuni elementi del pensiero di papa Francesco che prospettano un nuovo orizzonte di comprensione per la catechesi. Per il Pontefice, infatti, «tutto il popolo di Dio annuncia il Vangelo» (EG 111-134) e tutti i battezzati sono discepoli-missionari (cfr. EG 119-121). Dunque, ogni cristiano è sia soggetto che destinatario della missione. Inoltre, rivalutando il guadagno teologico del Concilio Vaticano II del sensus fidei del popolo di Dio, tutti i fedeli possono rendere testimonianza al Vangelo. Ciò invita la catechesi a superare la frattura tra soggetto-catechista e destinatario-recettore per ripensare le azioni catechistiche nella prospettiva del dialogo, del dono di sé, della communio delle proprie esperienze/intuizioni di fede. Con lo scambio vicendevole fra il soggetto-responsabile della catechesi e i soggetti-destinatari della catechesi si supera il paradigma di gratuità-unidirezionalità, che nelle sue diverse forme ha finora caratterizzato l’ambito della catechesi, a favore di un paradigma di bidirezionalità-reciprocità, in cui tutti gli attori della catechesi, compresi i destinatari, giocano un ruolo attivo nel plasmare vicendevolmente la propria fede

Abstract

This paper analyzes the apostolic exhortation Evangelii gaudium, in order to single out some elements of Pope Francis’ thought which give a new horizon of understanding for catechesis. Indeed, for the Pope “all the people of God proclaim the Gospel” (EG 111-134) and all the baptized are disciples-missionaries (see EG 119-121). Therefore, every Christian is both subject and recipient of the mission. In addition, in the light of the theological development of the Second Vatican Council and of sensus fidei of the People of God, all the faithful can bear witness to the Gospel. This invites the catechesis to overcome the gap between the subject-catechist and the receiver-receptor, effectively rethinking catechetical action within the perspective of dialogue, self-giving, and communion of one’s own experiences/insights of faith. With the mutual relation between the subject-responsible for catechesis and the people-recipients of catechesis, the unidirectional paradigm of gratuity, which in its various forms has so far characterized the field of catechesis, is surmounted in favour of a bidirectional paradigm of reciprocity, in which all the actors of the catechesis, including recipients, play an active role in shaping each other’s faith.