Il linguaggio, la filologia e l'ermeneutica nell'antropologia di Luigi Bogliolo, tra filosofia e diritto
Salesianum vol. 72 (2010) n. 2, 235-264
Sezione: Studia
Sommario
Nell’indagine epistemologica sull’uomo, Luigi Bogliolo assegna una collocazione di vertice all’interpretazione e all’impiego del linguaggio, sì da rendere possibile discutere di un umanesimo cristiano in forma compiuta: di sostanza e di metodo. La filologia e l’ermeneutica orientate alla ricerca della verità sono, senza ombra di dubbio, una via preferenziale nella speculazione del filosofo salesiano. Ma tale metodo rivela un umanesimo comune tanto al filosofo che al giurista, ciascuno nel proprio ambito di indagine e con il corrispondente strumentario tecnico, volto alla ricerca della verità, alla comprensione della sfera intellettiva dei concetti, al dominio ragionevole di una fenomenologia – quella umana – che, in virtù delle sue dinamiche e per il suo oggetto-uomo, necessita di un’etica di riferimento ben superiore alla verità processuale o alla verità storico-ideologica.
Abstract
Luigi Bogliolo’s interpretation and use of language in his epistemological inquiry on man makes it possible to speak of a completed achievement of christian humanism, both substantial and methodological. Philology and hermeneutics are the main tools used by the Salesian philosopher in his search for truth. However, such a method reveals a humanism common both to the philosopher and the jurist, who in their own inquiry and with corresponding technical instruments search for truth, comprehension of the intellective sphere of concepts, the rational domain of a phenomenology – human – that on account of its dynamics and its human object, needs far superior referring ethics to evidential trial or to historical-ideological truth.
