Aldo Vendemiati - Università Pontificia Urbaniana (Roma)
Salesianum vol. 68 (2006) n. 4, 657-665
Sezione: Studia

Autori

Aldo Vendemiati - Università Pontificia Urbaniana (Roma)

Sommario

Spesso gli interpreti moderni di S. Tommaso fraintendono la loro fonte, collocandosi nella prospettiva dell’etica “di terza persona”, in forza della quale, per arrivare all’ordine morale è necessario conoscere dapprima l’ordine metafisico della natura e quindi riconoscerlo come corrispondente alla volontà di Dio. Oggetti privilegiati di tale approccio sono la libertà e la legge, che ricadono nelle dimensioni aristoteliche della causa efficiente ed esemplare. Mentre nell’etica tommasiana “della prima persona”, la dimensione causale che fornisce la prospettiva di senso è la causa finale, ed il suo oggetto privilegiato è il bene. La base antropologica di quest’etica è data dalle inclinazioni naturali umane e dalla loro spinta anagogica verso la beatitudine come fruizione del Sommo bene. A partire da ciò, si può comprendere che è Dio stesso l’autore delle inclinazioni naturali che innescano il dinamismo dell’uomo verso di lui.

Abstract

The modern interpreters of St. Thomas Aquinas often misunderstand their source, in embracing a “third person ethics” perspective. They state that if you want to grasp moral order, you have first to know the metaphysical order of nature and then to recognize it as corresponding to God’s Will. In that approach, the dominant categories are freedom and law, that correspond to Aristotelian efficient and exemplar causes. On the contrary in Aquinas’ “first person ethics”, everything is grounded on the final cause, and the dominant category is “good”. In this approach, the anthropological basis of ethics lays on natural inclinations, with their anagogical orientation toward beatitude, fruition of the Supreme Good. From there, one can understand that God himself is the author of natural inclinations that kindle the human dynamism and its movement toward Him.