Elaborando il suo concetto di divinizzazione dell’uomo, Ilario di Poitiers interpreta il testo biblico Gen 1,26: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza» presentando la distinzione che intercorre tra «l’immagine» (il Verbo) e «secondo l’immagine». Il privilegiato posto offerto da Dio all’uomo dal momento della sua creazione viene ulteriormente elevato dall’adozione, anche se esiste una fondamentale differenza tra l’adozione naturale del Figlio di Dio e l’adozione dell’uomo. Quest’ultima viene legata ad un altro dono che divinizza l’uomo, quello cioè dell’immortalità. I tre elementi della divinizzazione dell’uomo (creazione secondo l’immagine di Dio, adozione, immortalità) avvengono grazie all’attività dello Spirito Santo, che è operante non solo nell’universo, ma soprattutto nell’uomo.

Hilary of Poitiers interprets in his idea of the divinization of man the biblical text Gn 1,26: «Let us make man in our own image, in the likeness of ourselves» and shows the distinction between «the image» (the Word) and «according to the image». The special place given by God to man since his creation is elevated by adoption; however there is a fundamental difference between the natural adoption of the Son of God and the adoption of man. The latter is linked with the other gift which divinizes man, immortality. Three aspects of man’s divinization (the creation according to the image, adoption, immortality) are realized by the Holy Spirit who is present not only in the universe, but above all in the human person.